5 punti per l'”Agenda Rai”

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“Occorre ridurre lo spazio per i condizionamenti della politica nelle carriere amministrative e professionali, come si è cominciato a fare per i primari nella sanità pubblica o nella scelta della nuova dirigenza RAI”. Questo è l’unico riferimento al Servizio Pubblico radiotelevisivo nelle venticinque pagine dell’Agenda Monti. Poco. Troppo poco. Nessun Paese può ripartire davvero senza un’informazione libera e un Servizio pubblico finalmente autonomo e indipendente da governi, partiti e lobby. Al presidente Monti, che con forza si richiama ai valori europei, chiediamo: perché non ha inserito come parte integrante della sua Agenda la “Raccomandazione” del Consiglio d’Europa approvata il 14 febbraio scorso.

E’ un documento di indirizzo che propone linee guida per la riforma della governance fondata su: “Indipendenza, assunzione di responsabilità, gestione efficiente, capacità di risposta e responsabilità deontologica, trasparenza e apertura”. E poi sottolinea, ad esempio, che tra i tratti distintivi del Servizio pubblico devono esserci il giornalismo di inchiesta e la parità di genere nei contenuti e nei ruoli.
In questa campagna elettorale, l’Usigrai chiederà a tutte le forze politiche, ai partiti e ai movimenti che si propongono per la guida del Paese di esprimere con chiarezza le proprie idee sul Servizio pubblico.
In particolare, chiederemo risposte su:
– abrogazione della Legge Gasparri e riforma della governance;
– come assicurare certezza di risorse alla Rai, vista l’abnorme evasione del canone;
– riforma della natura giuridica della Rai per permetterle di competere sul mercato editoriale multimediale;
– legge sui conflitti di interesse;
– tempi e modalità di avvio delle procedure di rinnovo della Concessione di Servizio pubblico (in scadenza ad aprile 2016).

Questi 5 punti sintetizzano le emergenze, i primi e decisivi obiettivi di quella che potremmo definire l'”Agenda Rai” che intendiamo portare nel dibattito della campagna elettorale.

* Segretario nazionale dell’Usigrai


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