Un Nobel in soccorso dell’Europa

0 0

Il Nobel della pace 2012 è un premio in soccorso dell’Unione Europea. O meglio, di quello che resta dell’Europa e del sogno europeo di Spinelli. Di certo non è un premio all’Europa dei nostri giorni, quella che si accanisce contro i greci, quella che ha trascinato 116 milioni di persone a rischio di povertà, quella che lascia 25 milioni di persone senza un lavoro, quella che azzera i fondi dell’Erasmus dei giovani, quella che continua ad essere dominata dai nazionalismi e dai cosiddetti “interessi nazionali”, quella che resta ostaggio degli speculatori, quella che non vuole darsi un governo politico democratico, che si ostina a non parlare nel mondo con una voce sola, che si divide davanti ad ogni crisi internazionale, che balbetta in Medio Oriente come nel Mediterraneo.

Prendiamo per buono quel che di buono c’è nella scelta dell’accademia di Oslo. Abbiamo un disperato bisogno di Europa. E se non ci diamo da fare rischiamo di perdere anche quello che abbiamo. Abbiamo bisogno di difendere il meglio di questa Europa nata dopo due guerre per impedirne altre, la sua cultura, i suoi valori, il suo modello di stato sociale e anche quello che c’è di buono e di non burocratico delle sue istituzioni. Ma abbiamo anche molto bisogno di cambiare.
L’Europa da Nobel è quella che ancora non c’è, quella che dobbiamo e vogliamo costruire. Un’Europa fondata sulla dignità e sui diritti umani, sui valori della libertà, della democrazia, dell’eguaglianza, della giustizia e della solidarietà. Un’Europa dei cittadini, solidale, aperta e nonviolenta.
In nome di questa Europa e del nostro impegno a costruirla, alla fine di ottobre porteremo la Marcia Perugia-Assisi in Israele e Palestina, là dove la “pace” appare ogni giorno che passa più difficile e necessaria.
* Coordinatore Nazionale della Tavola della pace

Iscriviti alla Newsletter di Articolo21