No alla pena di morte

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Oggi si celebra la nona edizione della Giornata mondiale contro la pena di morte, istituita nel 2003 dalla ”World Coalition against the death penalty” e volta ad instaurare un processo di sensibilizzazione nei confronti dell’intera comunita’ internazionale. Il Parlamento europeo tiene alta l’attenzione alla vigilia, lanciando un monito in particolare al governo giapponese e agli Stati Uniti, sui quali dal 1977 – stime di Amnesty international – pesano oltre 1.200 esecuzioni in 35 stati federali (nella foto un flash mob organizzato da Amnesty a piazza del Popolo per dire no alla pena di morte). Contro Tokyo, Strasburgo punta il dito denunciando la recente impiccagione di due persone condannate alla pena capitale. Un altro caso preoccupante, inoltre, viene dal Texas, dove il prossimo 18 ottobre si terra’ l’esecuzione del 19enne afroamericano Anthony Haynes, accusato di aver ucciso un agente della polizia fuori servizio. ”Nulla puo’ giustificare l’atto di Haynes ma nulla puo’ giustificare anche la sua condanna a morte”, scrive l’Europarlamento, che ricorda come al momento del processo il giovane fosse persino incensurato.

Di recente, un rapporto dell’associazione Radicale ‘Nessuno tocchi Caino’ sulla pena di morte ha stimato nel 2011 circa 5 mila esecuzioni nel mondo, in lieve calo rispetto alle 5.946 del 2010, alle 5.741 del 2009 e alle 5.735 del 2008. Secondo il dossier sono 43 i paesi boia dello scorso anno, di cui 36 sono Stati dittatoriali, autoritari o illiberali.

Per questo Articolo21 invita i propri lettori ad aderire all’appellodi “Nessuno Tocchi Caino” rivolto alle Nazioni Unite PER LA MORATORIA DELLE ESECUZIONI CAPITALI e la fine dei “Segreti di Stato” sulla pena di morte.

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