Palermo in marcia contro il femminicidio

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di DonneViola
Oggi Palermo ha marciato per la vita. Una marcia contro il femminicidio, contro la violenza. Contro quello che il premio Nobel Amartya Kumar Sen definisce ‘il genocidio nascosto’. Avremmo voluto essere lì anche noi come altre persone che ci hanno scritto stamattina. Ma grazie a Mila Spicola abbiamo potuto seguire questo importante evento.

Le donne sono scese in piazza per chiedere che si fermi quella che ormai è una vera e propria emergenza sociale: 87 donne uccise nel 2012.
Un numero che fa male solo a scriverlo, solo a pronunciarlo.

E’ recente (25 giugno) la presentazione del rapporto ONU sul femminicidio in Italia da parte della Relatrice Speciale sulla violenza di genere, Rashida Manjoo che, sottolineando la necessità acquisire da parte delle donne italiane il pieno diritto di uguaglianza di genere, afferma:
‘Il femmicidio è l’estrema conseguenza delle forme di violenza esistenti contro le donne. Queste morti non sono isolati incidenti che arrivano in maniera inaspettata e immediata, ma sono l’ultimo efferato atto di violenza che pone fine ad una serie di violenze continuative nel tempo.”
“Femmicidio e femminicidio sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni per incapacità di prevenire, proteggere e tutelare la vita delle donne, che vivono diverse forme di discriminazioni e di violenza durante la loro vita”.
Sempre a proposito dell’Italia sottolinea ‘la responsabilità dello Stato nella risposta data al contrasto della violenza’ poiché incapace in Italia di formulare leggi e politiche volti al contrasto della violenza di genere.
La convenzione per la eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (cedaw) indica un percorso al nostro governo mediante una serie di raccomandazioni così articolate:
• ratificare la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza nei confronti delle donne,
• fornire alle vittime una protezione economica e un rifugio,
• lancio di campagne di sensibilizzazione

Purtroppo non si vedono ancora forti segnali dalle istituzioni nell’affrontare questo problema che coinvolge l’intera società.
A Palermo le associazioni ed i centri anti violenza insieme a tante persone hanno voluto sfidare questo silenzio sia da parte dei media ma soprattutto dei governatori.
La marcia è stata aperta da una bambina,”la sua Italia sarà diversa” scrive Mila su un tweet.
Noi aggiungiamo che la sua Italia sarà un paese che si farà sentire.
La sua Italia sarà un paese capace di sfidare i pesanti silenzi per offrire a tutti un mondo dove le donne non siano utilizzate, considerate e maltrattate come degli oggetti.
Un mondo reale dove uomini e donne abbiano pari dignità reale e non solo cartacea e dove la forza e la violenza non trovino sfogo in nessuna relazione sociale.
Palermo oggi c’era.
Ha dato un forte segnale che ci auguriamo venga colto al più presto da centinaia di altre piazze italiane.
Adesso attendiamo un segnale altrettanto forte dalle istituzioni e non solo verbale.

Ci speriamo, continueremo a chiederlo per tutte le donne di oggi e per quelle di domani, le bambine di oggi.


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