Accogliamo l’apertura di Bersani. Perchè non ripartire da Lorella Zanardo?

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A leggere l’articolo di Lorella Zanardo su Il Fatto Quotidiano on line di oggi (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/03/caste-corporazioni-e-altri-cimeli/250634/), è davvero difficile contenere la rabbia per la silenziosa tragedia vissuta dal nostro paese negli ultimi trent’anni. Bastano pochissime righe “…..gli italiani sono stati resi innocui da 30 anni di televisione che ha azzerato la loro capacità di reazione e di consapevolezza.……  resi ignoranti da quella tv che il partito di maggioranza ha sostenuto e il partito che doveva essere di opposizione non ha combattuto…..” Bastano solo queste brevi riflessioni per far riaffiorare lo sdegno di fronte a tanto scandalo! Con quale criterio hanno (e abbiamo) permesso l’avvicendamento di gente tanto inutile quanto dannosa nei più alti incarichi di direzione del servizio pubblico televisivo del nostro paese! Ripercorriamoli insieme gli ultimi 10 anni di direzione generale della RAI!

Agostino Saccà, dal 1976, ha scalato uno dopo l’altro tutti i gradini della carriera, a cominciare da quella socialista, poi quella dei cosiddetti “professori”, quindi quella dell’Ulivo fino a raggiungere i vertici dell’azienda col governo di Silvio Berlusconi, dichiarando pubblicamente: «Io voto Forza Italia con tutta la mia famiglia». A marzo del 2002 è stato nominato direttore generale della Rai e quello stesso anno insieme a Fabrizio Del Noce, ha chiuso la trasmissione Il Fatto di Enzo Biagi e fatto recapitare ad uno dei più grandi giornalisti di tutti i tempi, quale era appunto Biagi, una raccomandata RR per comunicargli l’annullamento del contratto e la fine dei suoi rapporti con la Rai. Dal 2003 è stato trasferito alla direzione di Rai Fiction, fino all’uscita nel 2008, in seguito all’intercettazione dell’inverecondo mercimonio tra lui e il suo mandante Berlusconi.

Flavio Cattaneo laureato in architettura, imprenditore edile, nel 2003 viene nominato Direttore Generale della RAI. Perché mai….. a che titolo?!

Alfredo Meocci dal 1998 Commissario dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, è stato direttore generale della RAI dal 5 agosto 2005 al 20 luglio 2006 e dalla sua nomina, per incompatibilità con la carica precedente, è scaturita una condanna (in primo grado) al risarcimento di 11 milioni di euro irrogata dalla Corte dei conti a carico dei consiglieri Rai che votarono a suo favore del Ministro che ne propose la candidatura.

Claudio Cappon, per venti anni ha lavorato all’IRI, specializzandosi nel controllo di gestione, passando da direttore tecnico a direttore generale, ad Amministratore Delegato di Fintecna e assumendo poi incarichi di presidente di Pavimental e consigliere d’amministrazione di Autostrade e Aeroporti di Roma……… Anche qui: che c’entrava un curriculum come questo alla direzione generale della RAI?

Poi è arrivato il campione dei campioni: Mauro Masi! Masi è passato da capo di Gabinetto durante i governi Berlusconi II e III a Direttore Generale della Rai! Delle sue gesta, a parte la gestione faziosa e di regime, ricordiamo l’ultimo fra i comportamenti sconci che gli sono ascritti, quello legato alla firma del contratto di assunzione di Giada Kulyte (in arte Rasa Kulyte) per la trasmissione Il Lotto alle otto.

E infine lei, Lorenza Lei, era l’assistente di Agostino Saccà, principale sostenitore della sua candidatura alla dirigenza della RAI

Questa è storia nostra. Storia di cui non possiamo non vergognarci per essere stati cittadini inermi di fronte alla devastazione selvaggia perpetrata, per dirla con Noam Chomsky, con le “armi tranquille per guerre silenziose” della televisione! Vogliamo riscattarci da tutto questo! Noi come MoveOn Italia, come cittadini responsabili ma anche determinati, rivendichiamo il diritto di invocare, gridandolo con tutte le forze, l’affidamento a figure competenti e credibili degli incarichi di più alta responsabilità per la vita civile del paese. E questo è il caso del servizio pubblico televisivo. Abbiamo sostenuto i principi della trasparenza e della competenza, di candidature qualificate come quelle di professionisti del calibro di Michele Santoro e Carlo Freccero. Il primo anche come segno di riscatto rispetto agli intollerabili editti subiti negli anni passati. E di fronte al pattume storico subito ad opera di personaggi sfrontati e spregiudicati come l’ex presidente del consiglio – scandalo per il mondo intero e motivo di discredito per la nostra storia di civiltà e cultura – vogliamo segnali forti di discontinuità e cambiamento. Vogliamo un rovesciamento culturale rispetto alla sottocultura mediatica coltivata scientificamente negli ultimi decenni. Vogliamo vedere premiata finalmente la competenza, la passione e l’impegno civile di persone – citiamo lei per prima, esempio chiaro di questa aspettativa – come Lorella Zanardo, i cui titoli e il cui curriculum parlano con assoluta eloquenza per lei.

Lorella Zanardo

fa parte dell’Advisory Board di WIN, la più importante organizzazione internazionale di donne professioniste nel modo,

è ideatrice del percorso educativo Nuovi Occhi per la TV, che propone l’educazione all’immagine per i giovani come strumento di cittadinanza attiva. Attualmente sta scrivendo un libro su questo tema,

ha ricoperto importanti ruoli direttivi manageriali in organizzazioni multinazionali, sia in Italia che all’estero ed in particolare a Parigi dove ha coordinato progetti europei,

è stata consulente e docente nei paesi dell’Est per la Comunità Europea,

si è occupata lungamente di gestione dei Cambiamenti organizzativi,

ha gestito progetti di Diversity Management, apprendendone i modelli in Canada e in USA,

ha coordinato il 1° Master in Etica del Business,

è laureata in Letterature Straniere ed ha un Master in Business Administration,

parla correntemente inglese, francese e tedesco,

nel 2011 TIAW, The Internationl Alliance for Women, a Washington l’ha premiata come una delle 100 donne che stanno contribuendo a migliorare la condizione della donna nel mondo,

nello stesso anno il Comune di Firenze le ha conferito la riconoscenza del Sigillo della Pace,

appassionata di Paesi Mediorientali ha girato il documentario “L’Iraq prima della Guerra” durante l’embargo,

nel marzo 2012 Tina Brown e il quotidiano online The Daily Beast l’hanno eletta una delle 150 donne più coraggiose nel mondo,

ha studiato recitazione,  canto e ballo per anni, passioni che coltiva ancora,

è coautrice del documentario Il Corpo delle Donne, visto da 4 milioni di persone online, e dell’omonimo libro edito da Feltrinelli.

Il corpo delle donne

(tratto da Lo Tsunano di MoveOn Italia)

http://www.youtube.com/watch?v=2RVTFgNfziU

Cos’altro ancora, per la sfida più importante che ci aspetta nei prossimi mesi, restituire La RAI ai cittadini!?


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