La Rai ai cittadini. MoveOn scrive a Bersani

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Riceviamo e di seguito pubblichiamo la lettera appello “…per l’intervento immediato su quella che riteniamo, a pieno titolo, tra le emergenze prioritarie ed urgenti per la vita civile del paese: l’attuazione di condizioni di normalità nel servizio pubblico televisivo…” che MoveOn Italia ha indirizzato al segretario del Pd Pierluigi Bersani.

Caro Bersani,

“i cittadini la sentono distante, la sentono una sovrastruttura, la sentono una cosa che serve solo per spendere soldi, per sistemare qualche amico degli amici; se è vero questo, se è vero che c’è questa distanza tra la società e la Rai, questa distanza va colmata, va eliminata”. Questo, caro Bersani, non l’abbiamo detto noi! L’ha detto Nicola D’angelo (Commissario Agcom)!

“Noi partiamo dall’idea che la democrazia in questo paese è malata e tra i segnali più inquietanti, c’è il livello non soddisfacente di democraticità nell’informazione”…. questo pure non l’abbiamo detto noi! L’ha detto Antonio Turri (Responsabile dell’associazione di don Ciotti, Libera, nel Lazio)

“La televisione che io immagino è una televisione che non debba plagiare le menti, ma piuttosto aiutare dando strumenti criteri ed elementi utili per capire il paese” questo, invece, l’ha detto un giovanissimo giornalista che si chiama Carlo Tecce (Il Fatto quotidiano)

E poi ancora: “noi chiediamo a tutti i partiti che hanno ritenuto ragionevole muoversi per riformare la legge Gasparri di presentare in campagna elettorale la loro proposta di riforma della governante della RAI”……questo, Pierluigi, è Carlo Verna (Usigrai)…. e con lui “nel sistema attuale la Rai è anche una televisione commerciale e siccome sul digitale terrestre c’è un duopolio assoluto Rai Mediaset, la Rai compete con Mediaset esattamente sullo stesso terreno della televisione commerciale”….Corradino Mineo (Rai News)

E infine: “Ogni paese, ogni popolo, ogni comunità abbia un servizio veramente pubblico che si preoccupi del bene comune; per il momento solo gli inglesi hanno capito questo e usano la BBC come vero servizio pubblico”. Questo, Bersani, l’ha detto addirittura Ettore Bernabei (ex Direttore Generale della Rai)

Potremmo andare avanti all’infinito (ed è quello che faremo, se non avremo soddisfazione rispetto a quanto chiediamo)! ….“la Rai ha un patrimonio inestimabile in termini archivistici, storici di memoria, è la più grande azienda culturale dell’Italia e non può essere lasciata alle solite beghe di potere, su questo penso ci sia una battaglia importante che voi avete centrato in pieno” Fabio Granata (Futuro e Libertà) ……“è evidente che il domino partitico, per quanto si possa immaginare un più equilibrato e riveduto bilanciamento di poteri e di presenze, non è desiderabile perché ha portato fatalmente, non per incidente allo stato deplorevole in cui la Rai si trova” Furio Colombo

http://www.youtube.com/watch?v=xyf0IGUZOy4

Abbiamo raccolto decine di voci univoche, da tutti i fronti della politica e della società civile e allargheremo senza sosta questo concerto di opinioni autorevoli! Ridare al paese il servizio pubblico televisivo è dovere imprescindibile per ritrovare insieme l’unità intorno al valore autentico della DEMOCRAZIA. Per troppo tempo siamo stati vittime di una incivile e colossale truffa dalla quale sono discesi i mali più gravi che abbiano mai ammorbato la nostra società.

Questo, Bersani, è il nostro appello per l’intervento immediato su quella che riteniamo, a pieno titolo, tra le emergenze prioritarie ed urgenti per la vita civile del paese: l’attuazione di condizioni di normalità nel servizio pubblico televisivo, attraverso nuove e democratiche regole di governo e gestione della RAI, insieme ad adeguati interventi normativi ai fini di ripristino della legalità, rispetto al grave e irrisolto problema del “conflitto di interessi” da un lato, e di garanzia di equità nella ripartizione delle risorse economiche nella raccolta pubblicitaria sui media dall’altro.

Riforma della governance della Rai – con la proposta MoveOn “5 punti per garantire un bene pubblico” – leggi su conflitto di interessi e antitrust non sono più rinviabili.

Abbiamo una proposta concepita con il contributo dalle più autorevoli personalità a questo titolate e condivisa largamente da tutti i soggetti della politica e della rappresentanza della società civile e, cosa ancor più importante per noi, siamo mossi da autentico spirito civico nella convinzione della responsabilità di ciascun cittadino nel concorso positivo agli eventi e alle scelte di rilevanza collettiva.

La stagione che stiamo attraversando, nel riconosciuto quadro di difficoltà ed emergenza sociale ed economico, si caratterizza fortemente per una rinata volontà di valorizzazione della funzione autentica della politica a servizio del paese. Siamo certi pertanto della attenzione che non mancherà nei confronti del nostro spirito costruttivo e  confidiamo nella sollecita attenzione e risposta concreta a quanto proponiamo.

LA RAI AI CITTADINI: 5 punti per garantire un bene pubblico

Prendendo ad esempio i modelli di gestione più avanzati in Europa, ma anche le proposte di riforma della Rai tendenti a garantire qualità e autonomia proponiamo in 5 punti una riforma che assicuri non solo la necessaria efficienza aziendale, ma anche l’assoluta indipendenza editoriale del servizio pubblico.

1. Superamento dell’anomalia per cui azionista del servizio pubblico è il Ministero dell’Economia.

2. Al posto della Commissione parlamentare di Vigilanza, costituzione di un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui membri dovrebbero essere in maggioranza nominati dalla società civile (11 su 20). Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri proprietari di un’azienda che finanziano tramite il canone, eleggono direttamente 6 componenti. Cinque sono nominati da rappresentanti di settore (sindacati, artisti, autori, accademici, ecc.). Dei rimanenti 9 membri, 3 verrebbero eletti dagli enti locali (Regioni-conferenza permanente stati regioni, Province-l’Upi e Comuni-Anci) e 6 nominati dal Parlamento.

3.  Il Consiglio nomina i vertici della concessionaria del servizio pubblico (il CdA Rai), selezionati mediante concorsi pubblici in base a criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza. Ad esso sono attribuite competenze di indirizzo e vigilanza.

4. Il Consiglio nomina anche i componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, assicurando, anche in questo caso, criteri di selezione trasparente, indipendenza e massima qualificazione.

5. Il Consiglio si pone al servizio degli utenti Rai, facilitando modalità interattive di controllo e di valutazione e garantendo ai cittadini un uso consapevole e attivo di tutti i media gestiti dal servizio pubblico.

Conflitto di Interessi e Antitrust In continuità con la proposta “La RAI ai cittadini”, MoveOn Italia è impegnata nella definizione delle linee guida per iniziative che incidano su due ulteriori temi di vitale importanza democratica: il conflitto di interessi e l’antitrust.

Hanno aderito, caro Bersani,  a questo percorso riformatore: Tana de Zulueta, Moni Ovadia, Loris Mazzetti (“Vieni via con me” – Che tempo che fa”), Sabina Guzzanti, Ugo Mattei (“Beni Comuni”), Corrado Guzzanti, Francesca Fornario, Carlo Freccero, Lidia Ravera, Corradino Mineo, Lorella Zanardo (autrice de “Il corpo delle donne”), Giulia Innocenzi, Roberto Zaccaria, Udo Gumpel, Giovanni Anversa (RaiTre “Racconti di vita”), Paul Ginsborg, Michele Gambino, Roberto Natale, Massimo Marnetto, Arturo di Corinto, Rossana Casale, Santo Della Volpe, Silvia Bencivelli, Nicola D’Angelo, Guido Scorza, Maria Luisa Busi, Tiziana Ferrario, Maurizio Sciarra (100 autori), Wolfgang Achtner, Carmine Fotia, Marco Mele (Il Sole 24 Ore), Carlo Tecce (Il Fatto Quotidiano), Vittoria Iacovella, Giuseppe De Marzo (A sud), Fabrizio Federici (Ansa), Sergio Bellucci, Gianni Orlandi, Giulietto Chiesa, Simona Coppini, Federico Lunadei, Grazia Di Michele, Simona Sala (Tg1), Giuliana Sgrena, Antonella Martone, Giovanni Mangano, Lorenzo Marsili (European Alternatives), Carlo Verna, Giuseppe Giulietti, Antonio Turri (Libera), Vincenzo Vita, Claudio Fava, Giuseppe Civati, Nichi Vendola, Antonio Di Pietro, Carlo Rognoni, Antonello Falomi, Fabio Granata, Sandro Gozi, Furio Colombo, Giorgio Merlo, Niccolò Rinaldi, Angelo Bonelli, Leoluca Orlando, Articolo 21, Usigrai, Fnsi, Libera di Don Ciotti Roma, Libertà e Giustizia, A Sud, “100 autori”, Rete Viola, Libera cittadinanza, IndigneRai, Il Popolo Viola, TILT, Alternativa, Il Teatro Valle Occupato, Errori di Stampa, Il Comitato del Sole, Libertà e partecipazione, European Alternatives, Stefano Rodotà

Contiamo su di voi per passare dalle parole ai fatti


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