Un sorriso per l’Emilia. Dopo il terremoto il web si mobilita

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E’ passata solo una settimana da quella terribile domenica in cui la terra del territorio dell’Emilia si è aperta. Il terremoto ha causato ingenti danni ad aziende, case, palazzi pubblici, opere d’arte centenarie. Ma il popolo emiliano non si è lasciato abbattere e già all’indomani del sisma ha alzato la testa e ha ricominciato a vivere e a ricostruire ciò che è stato distrutto.
Ed è da Facebook che si muove una bella iniziativa che nel giro di poche ora ha trovato risposte e solidarietà in tutta Italia. Si tratta di “Un sorriso per l’Emilia“. Un’idea nata da Christian Di Chiara, un padre di famiglia, un metalmeccanico che dopo aver visitato i campi di accoglienza ha deciso di intervenire attivamente.

La sua proposta è quella di raccogliere materiale didattico e giocattoli per i bambini dai 3 ai 12 anni che attualmente si trovano dentro le tende pediatriche dei campi.  Ciò che Christian chiede non sono né soldi, né cibo né indumenti ma  matite colorate, pennarelli, libri da colorare, fumetti e libri in generale. Ma anche tempere e risme di fogli. Giocattoli di piccole e medie dimensioni, usati (ma con la scatola) o nuovi, giochi di societa’ e di gruppo. Peluche, macchinine e qualsiasi tipo di giocattolo ad esclusione di console e videogiochi che richiedano una televisione.
In poche ore decine di persone in tutta Italia hanno aderito all’iniziativa (la trovate qui) di Christian rendendosi disponibili a raccogliere il materiale e a spedirlo in Emilia. Ci sono punti di raccolta a Modena, Sassuolo, Milano, Bologna, Sondrio,  Caserta.

E noi di Articolo 21 abbiamo accolto questa iniziativa sostenendola attivamente: con l’aiuto del Comitato Popolare Lotta per la casa, che ha gentilmente messo a disposizione gli spazi della Palestra della ex scuola Hertz sulla Tuscolana, abbiamo attivato un punto di raccolta anche a Roma.

Chiunque voglia contribuire con il materiale didattico e i giocattoli può contattare, per prendere appuntamento per le consegne, la nostra collaboratrice Debora Aru o mandando un messaggio qui o scrivendo una mail alla redazione. La raccolta termina il 31 maggio.

 


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